Vero conoscitore della materia prima, basta fargli il nome di un ingrediente e lui ne descriverà ogni caratteristica, come fosse un dizionario gastronomico. Un piacere ascoltarlo.
E’ un piacere girare con lui non solo ai mercati, ma anche per strada: capace che si fermi di botto mentre tu parli perché ha adocchiato del finocchietto selvatico in un campo o del timo origanato in un fosso!
Ama, infatti, andare a cercare i prodotti personalmente, in filiera o nelle campagne e nei boschi, che qui sono generosi quanto a erbe aromatiche e fiori eduli che lui utilizza con proprietà cercando di trasferire, con le proprie creazioni, attimi di felicità ai suoi ospiti.
La sua cucina, anche se ricca, non è sovrapposizione e confusione, ma è fatta di accostamenti e di contrasti ottenuti avendo ben presente la tradizione, il territorio siciliano, le civiltà che si sono succedute in questa terra, il gusto, la novità, l’armonia e l’estetica. Torna nella serata a lui dedicata, dopo il grande successo riscosso nella passata edizione del Giro d’Italia dei Sapori.
Piatto per il Festival
Cremoso al caffè e anice stellato su crumble di mandorla e pistacchio, salsa inglese alla liquirizia