“Una storia che comincia nel 1558, col nome di Jo Francesco Mossi scritto per la prima volta nei registri del censimento. Residente ad Albareto con moglie e sei figli, il suo lavoro era anche la sua passione: aiutare questa terra fertile a produrre ciò che le viene meglio, uva e vino. Da allora si sono succedute 14 generazioni di vignaioli. Parliamo di 500 anni di lavoro, in cui le Cantine Mossi sono divenute un patrimonio di questo territorio, radicate nelle vigne come la più tenace delle viti.”
All’inizio degli anni Settanta Luigi Mossi dà fiducia ad un angolino di vigneto, dove erano rimaste delle piante di Ortrugo, da sempre utilizzato come uva da taglio. È la prima volta che viene vinificato in purezza. I paesani gli danno del folle ma, col bicchiere in mano, devono ricredersi. Negli anni ‘80 l’Ortrugo viene dichiarato DOC e oggi è il vino bianco più diffuso nel territorio piacentino.”
Oggi l’Ortrugo si può degustare nella versione frizzante da tutto pasto (Fulgido), ferma (Baciamano) e con bollicine da Metodo Martinotti (Contro Tempo).
Inoltre, con cura e rispetto, l’azienda vinifica, a seconda dell’annata, in versione spumante rosè extra-dry (Semi Croma) o come vendemmia tardiva (Rosamata).