Contenuto nel ripieno delle lasagne e nel condimento dei tortellini che verranno preparati al Festival, le Mariette Artusiane non potevano che utilizzare gli ingredienti migliori sul mercato, come il Parmigiano Reggiano del Caseificio Boselli. Simbolo del cibo made in Italy, il Parmigiano Reggiano è tra i prodotti più imitati al mondo. È un formaggio DOP, a pasta dura e a lunga conservazione, ottenuto da latte crudo senza l’uso di alcun additivo. Inconfondibile è la sua struttura: granulosa, con tipica frattura a scaglie, friabile. Unico il suo aroma.
Caseificio Boselli
Spinti dalla passione per gli animali che accudiscono e dall’attaccamento per i luoghi in cui vivono, i fratelli Nullo e Marcello decidono di dedicare la propria vita alla produzione del Re dei formaggi italiani, il Parmigiano Reggiano. Nasce così da una famiglia di agricoltori da ben 4 generazioni, il Caseificio Boselli.
Inizialmente costruiscono una stalla a San Ruffino, in provincia di Parma, acquistano poi nel 2009 un caseificio privato dove lavorano esclusivamente il latte da loro prodotto. Per soddisfare le richieste dei clienti nel 2013 costruiscono un’altra stalla a Fontanellato, un paesino nei pressi della città emiliana.
Oggi l’azienda agricola conta ben 180 mucche, 90 manzi e 90 vitelli, produce ogni giorno 50 quintali di latte e 10 forme di Parmigiano Reggiano. Il testimone è passato ai figli di Nullo, Alberto, Vittorio e Filippo, che con grinta e tenacia curano e portano avanti l’azienda di famiglia.
Tanto buon latte, foraggi naturali, mangimi vegetali uniti a qualità, tradizione, arte, amore per la natura: questi gli ingredienti del Parmigiano reggiano prodotto dal Caseificio Boselli.
Il Processo di Produzione
Le operazioni di produzione del formaggio vengono eseguite in locali appositi allo stesso modo in cui ciò avveniva secoli addietro.
Il latte intero ottenuto dalla mungitura del mattino viene mischiato con il latte della sera precedente, che è stato scremato in contenitori di acciaio dalla forma piatta. Successivamente il latte viene versato in enormi caldaie di rame, la sua temperatura viene gradualmente aumentata e viene aggiunto il siero. Si tratta di un miscuglio di culture di base ottenute per mezzo di un processo naturale dal siero residuo del giorno precedente. In seguito viene aggiunto il caglio per causare la coagulazione del latte che gradualmente si trasforma in granuli durante la cottura. Al termine del processo di cottura i granuli si addensano sul fondo della caldaia formando una massa solida che viene portata in superficie per mezzo di un grande telo, inserita in uno stampo cilindrico di legno e lasciata per 2-3 giorni. Per acquisire il suo caratteristico sapore, il formaggio viene lasciato a riposare in una soluzione di acqua e sale per circa 3 settimane. Per favorire la formazione della crosta le forme di formaggio vengono custodite in un ambiente tiepido per alcuni giorni per prepararle alla stagionatura che dura minimo 12 mesi. Dopo questo periodo le forma sono sottoposte alla battitura con uno speciale martello per sentire il suono e determinare la loro qualità.
Solo quelle che risultano conformi agli standard qualitativi vengono marchiate a fuoco con il marchio del consorzio di tutela.